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Fondo Nuove Competenze: firmato il decreto.

Fondo Nuove Competenze: firmato il decreto.

Per la riqualificazione del lavoratore fino a 250 ore finanziate dallo Stato.

 

Tutti i datori di lavoro del settore privato che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati alla riqualificazione del lavoratore hanno tempo fino al 31 dicembre per attivare le risorse del Fondo Nuove Competenze istituito presso l’Anpal. Lo prevede espressamente il decreto interministeriale firmato dai ministri Catalfo e Gualtieri con il quale si dà attuazione a quanto stabilito col decreto Rilancio, poi rafforzato col decreto Agosto.

Fondo Nuove Competenze:  le intese

L’attivazione delle risorse previste dal Fondo, 730 milioni di euro per il biennio 2020 – 2021 a valere sul Programma Operativo Nazionale Sistemi di Politiche Attive per l’Occupazione, è subordinata alla sottoscrizione di specifiche intese tra le Parti che prevedano la realizzazione di progetti formativi, il numero dei lavoratori coinvolti nell’intervento e il numero di ore dell’orario di lavoro da destinare a percorsi per lo sviluppo delle competenze nonché, nei casi di erogazione della formazione da parte dell’impresa, la dimostrazione del possesso dei requisiti tecnici, fisici e professionali di capacità formativa per lo svolgimento del progetto stesso. Il decreto interministeriale appena varato prevede in 250 ore il limite massimo delle ore da destinare allo sviluppo delle competenze per lavoratore.

Fondo Nuove Competenze: il ruolo di Anpal

Il decreto affida ad Anpal, in qualità di soggetto responsabile dell’operazione nel suo complesso, il compito di svolgere a conclusione dell’intervento controlli di corrispondenza tra il contributo erogato e la quantificazione effettiva del costo del personale in apprendimento e comunica attraverso apposito monitoraggio eventuali scostamenti.

Da quanto si è appreso sarà necessario inviare istanza ad Anpal per la valutazione che avverrà in ordine cronologico di arrivo.

Il Fondo Nuove Competenze, oltre a rappresentare una valida alternativa al classico ricorso agli ammortizzatori sociali, interviene per consentire la graduale ripresa dell’attività con la finalità di innalzare il livello del capitale umano offrendo ai lavoratori l’opportunità di acquisire nuove o maggiori competenze e di dotarsi degli strumenti utili per adattarsi alle nuove condizioni del mercato del lavoro sostenendo le imprese nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi.

Le imprese di qualunque settore e dimensione potranno rimodulare temporaneamente l’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive e decidere di utilizzare una parte di esso per far svolgere ai dipendenti attività di formazione.

La rimodulazione dell’orario di lavoro e l’utilizzo di una quota per lo sviluppo delle competenze dei lavoratori avviene senza nessun onere per le aziende in quanto le ore di formazione sono totalmente a carico dello Stato. Allo stesso modo il lavoratore non subisce alcuna diminuzione della retribuzione.

 

Anpal